Il 29 novembre, con la discussione delle tesi dei corsisti, si è concluso il primo corso di perfezionamento in Mediazione Penale dell’Università Insubria di Como.
<<La concomitanza di Progetto COnTatto è stata
decisiva per far partire questa prima edizione>> dice Grazia Mannozzi,
che tiene la cattedra del corso di giustizia riparativa e mediazione penale e
dirige il Centro Studi sulla Giustizia Riparativa e Mediazione presso
l’Insubria. <<È un corso innovativo perché non è fatto solo da lezioni
teoriche, ma prevede molte ore di laboratori esperienziali, essenziali per
formare alla mediazione. Lo staff è fatto principalmente da docenti
dell’Insubria, per lo più penalisti, ma anche mediatori formati al modello
della mediazione umanistica di Jacqueline Morineau. I partecipanti sono
psicologi, assistenti sociali, giuristi e avvocati>>.
Il corso dura un anno, consiste in 200 ore di formazione tra frontale e
laboratoriale.
<<Affrontare la mediazione significa viverla in prima persona>> dice Martino Villani, del CSV dell’Insubria, studente del corso. <<L’abbiamo fatto attraverso i laboratori cercando di capire cosa significhi mediare. È stata un’occasione per poter leggere, studiare, ampliare la conoscenza sulla giustizia riparativa, che non si esaurisce con la mediazione. Eravamo figure professionali diverse ed una delle cose che più mi hanno arricchito sono stati i momenti di scambio fra di noi che hanno permesso di andare oltre alla percezione di ciascuno>>.
Il numero di iscritti alla prima edizione è stata così alto che la seconda edizione è partita 6 mesi dopo e si concluderà il prossimo aprile con la discussione delle nuove tesi. Probabilmente, ha detto Grazia Mannozzi, una terza edizione potrebbe partire tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021, raccogliendo l’esperienza di questi due corsi. <<Per mettere in pratica l’approccio riparativo in ambito penale>> dice alla fine << è necessario che ci siano persone esperte, formate, in grado di far aprire un centro di mediazione che i magistrati avranno come interlocutore. Per ora si fa mediazione solo in ambito minorile grazie ai centri di mediazione su Milano – per gli adulti non è obbligatoria e senza un centro su Como non ne hanno accesso>>.
Martino insieme ad altri studenti del primo e del secondo corso stanno partecipato ad un bando regionale per la giustizia riparativa grazie al quale vorrebbero aprire un centro di mediazione penale sulla città. <<Il lavoro di COnTatto di questi anni è importante anche per questo: è propedeutico per portare l’approccio riparativo sui territori. Per fare in modo che un simile approccio possa funzionare serve che ci sia la giusta sensibilità, sia tra la cittadinanza che tra giudici e avvocati>>.