Lo scorso 17 ottobre si è tenuto l’incontro Teniamoci in COnTatto tra operatrici ed operatori di contatto e rappresentanti delle scuole coinvolti nei progetti di giustizia riparativa.
<<Vogliamo aumentare il dialogo con le scuole che stanno sperimentando insieme a noi>> ha detto Tiziana Mannello, psicologa della coop. Il Gabbiano, aprendo l’incontro. <<Vogliamo capire cosa voglia dire oggi sviluppare un approccio riparativo, quali sono le sue potenzialità, che risultati ha avuto fino ad oggi, quali siano gli ulteriori sviluppi da pensare insieme>>.
L’Istituto Comprensivo di Costa Masnaga, l’ENAIP di Como, Istituto Comprensivo di Rebbio, il Caio Plinio e l’Istituto Comprensivo di Mozzate sono alcune tra le scuole che hanno partecipato o parteciperanno ai percorsi riparativi di Progetto COnTatto. Dove sono, dove siamo oggi?

È il terzo anno di laboratori riparativi nelle scuole. Si è fatto tanto e a tutti i livelli, coinvolgendo insegnanti, studenti e studentesse, genitori. Si è iniziato a costruire un linguaggio condiviso, che possa facilitare e favorire il dialogo, si sono avviate pratiche riparative e sperimentato soluzioni diverse ai conflitti di cui la scuola, come ogni ambiente sociale, è piena. Ad un anno prima della fine del progetto si stanno iniziando a creare le basi per un futuro che possa permettere di non perdere tutto il patrimonio di esperienza, strumenti, conoscenza acquisito fino ad ora.
Tanti i risultati, ma tanta la fatica. La giustizia riparativa è un percorso lento e difficile, perchè vuol dire imparare da capo tutto quello che sappiamo sul conflitto, sulla giustizia, sulla punizione e sullo stare insieme. Vuol dire imparare a tessere reti tra le realtà comunitarie: partire dalle scuole, ma estendere le connessioni anche al di fuori. Vuol dire imparare a sentirsi partecipi di una comunità, a partire dalla classe fino alla città, accettando le proprie responsabilità nella gestione dei conflitti.
Quindi?
Raccogliendo l’esperienza di quanto fatto in questi anni, si proverà a costruire un modello che si possa applicare perchè questo percorso continui. A gennaio organizzeremo un incontro per sviluppare materiali utili per iniziare ogni giorno a impostare pratiche riparative nelle scuole.

Come ha concluso Claudio Fontana, dell’Università Insubria di Como, <<dobbiamo essere fieri della fatica fatta e accettare che il cammino è ancora lungo>>.
Siamo sulla buona strada.